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La polvere sotto il tappeto di Bassolino

Autunno 1966. A Napoli si svolge il “summit” italo-francese a cui partecipano i rispettivi capi di governo Prodi e Chirac. L’occasione è buona per le ennesime sviolinate al Sindaco di cotanta città e per mettere in mostra il “salotto buono”. Ma cosa ne è delle altre stanze?

 

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Caro Direttore,
scrivo a te, ma vorrei scrivere al nostro Sindaco Bassolino. Come tu sai, mi ero preparato delle belle domande da fargli alla “Festa Tricolore” dello scorso 26 settembre, ma purtroppo egli non è venuto.
Mi sarebbe tanto piaciuto parlargli di persona, anche per dimostrare a tutti che non gli sono ostile per partito preso, né che mi permetterei mai di attaccarlo solo perché protetto dalla cortina della carta stampata.
Devi sapere infatti che ad un certo punto, durante l' estate appena trascorsa, mi sono sentito pieno di sensi di colpa. Me li fece venire una sera a Sorrento un'amica, di idee non proprio coincidenti con le nostre, dopo aver letto la mia ultima lettera: "Bassolino: Evviva 'o rre!". Ella disse: «Già dalle prime righe si capisce che non sei imparziale e passa la voglia di continuare a leggere».
Devo dire che rimasi un po' male, perché non mi aspettavo un giudizio del genere. Pensavo che fosse chiaro che nella mia corrispondenza a te indirizzata avevo sempre commentato dei "fatti", senza omettere nulla né travisare la realtà. Grazie a Dio, il senso di colpa mi passò dopo qualche giorno leggendo "Il Mattino", che in due pagine consecutive metteva prima un articolone intitolato più o meno "Bassolino inaugura un monumento ad Enrico Caruso", con grande fotografia del Sindaco sorridente, e poi un altro più piccolo che suonava pressappoco: "Regione Campania: non ci siamo", con fotografia di Antonio Rastrelli. Solo che, andando a leggere i caratteri in piccolo del secondo articolo, si apprendeva che il dissesto della Regione, provocato dalle amministrazioni precedenti, era in corso di risanamento. Il titolo era fatto apposta per trarre in inganno il lettore frettoloso e suscitare uno stato d'animo contrario all'amministrazione regionale. Simpatico trucchetto! Per fortuna non abbiamo mai fatto ricorso a nulla di simile né penso ne avessimo bisogno.
Reintegrato così nel mio amor proprio, ho appreso con piacere dal Giornale Radio di RAI 1 che "la nuova Napoli rinnovata avrebbe ospitato il summit tra Chirac e Prodi". E infatti a me, che per avventura quel giorno circolavo in macchina invece che con la solita Vespa, sono apparsi stuoli di vigili e di carabinieri intenti ad incanalare il robusto traffico cittadino lungo percorsi sotterranei, in modo da non disturbare la visione idilliaca di un lungomare cullato solo dal fruscio delle onde. A me è andata bene, perché quella sera ho fatto tardi al lavoro e sono partito alle 20,30 dal Centro Direzionale ed ho impiegato solo tre quarti d' ora per arrivare a via Petrarca, dopo aver letteralmente forato un muro di fumo denso e compatto come zucchero filato stagnante nella galleria della Vittoria. La mattina dopo, il Giornale Radio della Campania ha tuonato contro gli automobilisti, che, con la loro abituale tracotanza, non avevano ascoltato gli appelli ad usare i mezzi pubblici, provocando uno spaventoso blocco del traffico, con epicentro proprio la galleria della Vittoria, nella quale alcuni malcapitati si erano addirittura sentiti male, intossicati dal fumo.
Ma quali mezzi pubblici, di grazia? Hai mai provato, caro Bassolino, ad andare con i mezzi pubblici da via Petrarca al Centro Direzionale ? Io l' ho fatto una volta, con il seguente risultato: attesa autobus C21, minuti 15; percorso via Petrarca - Mergellina, minuti 5; percorso a piedi Mergellina - metropolitana, minuti 5; attesa metropolitana, minuti 10; percorso metro Mergellina - piazza Garibaldi, minuti 15; percorso a piedi da piazza Garibaldi al Centro Direzionale, minuti 20. Totale minuti 70; e mi è andata bene!
Come al solito per il summit di Chirac abbiamo pulito alla meglio il salotto buono ed abbiamo nascosto la polvere sotto il tappeto. Bassolino, a me fa piacere che fuori si parli bene di Napoli, ma a Napoli ci devo vivere e vorrei avere la possibilità di vivere bene. Perché, invece delle solite chiacchiere, delle solite feste di piazza, delle solite pacchianate demagogiche, non si fa qualcosa per accelerare l' apertura delle nuove tratte della Metropolitana collinare, per la soluzione dello scandalo del Tram veloce sepolto nelle viscere di Mergellina, per l'apertura di parcheggi sotterranei, per l'apertura della già costruita stazione della Circumvesuviana del Centro Direzionale? Queste non sono domande retoriche: da te voglio una risposta, perché sono certo che tu mi leggi, perché non è possibile che tu non sappia, che non ti abbiano detto che c'è qualcuno che scrive e dà corpo alle voci di dissenso che non puoi ignorare.
Ma mentre scrivo apprendo dalla radio che tu sei "furente" (sic!) perché il Parlamento ha bocciato un finanziamento di 25 miliardi per i Quartieri Spagnoli. Lodevole furia, Bassolino! Ma perché non ti arrabbi pure per il Centro Direzionale, per via Petrarca, per il Vomero, per tutta quella gran parte di Napoli che non ti interessa? Purtroppo questa, a differenza della precedente, è una domanda retorica. La risposta la so già: per la tua immagine personale, che è l'unica cosa che conta, è molto meglio ripulire un quartiere simbolo del degrado, fare una bella inaugurazione con tanto di televisioni e poi abbandonarlo il giorno dopo nelle mani della criminalità endemica.
La polvere sotto il tappeto tanto nessuno la vede!