(Intervento al convegno "Marciare su Roma" - Perugia 27-28 ottobre 2012)

Cari amici,
prima di leggere il mio intervento al convegno in oggetto, vorrei raccontarvi quello che è successo a Perugia il 27 ottobre scorso. Premetto che la manifestazione cui ho avuto l'onore di partecipare era dedicata completamente alla storia. Storia di novanta anni fa, quindi forse un po' noiosa, come anche il mio intervento e quelli degli altri oratori. Si è trattato insomma di un convegno per addetti ai lavori, niente di eccitante, insomma, e soprattutto niente che potesse eccitare gli animi.
E invece gli animi hanno incominciato a eccitarsi già un mese prima della fatidica data del 28 ottobre 2012, che, come appunto gli storici e gli addetti ai lavori ben sanno, è stato il novantesimo anniversario della Marcia su Roma.
Hanno cominciato a eccitarsi prima gli amici (si fa per dire) di Rifondazione Comunista (ma esiste ancora?), poi il sindaco di Perugia, poi un consigliere regionale umbro e infine qualche altro antifascista in s.p.e.
L'organizzatore del Convegno, l'ottimo Pietro Cappellari, ha voluto correttamente precisare che solo di storia si trattava e ha anche invitato relatori dichiaratamente antifascisti a venire a parlare al Convegno.
Inutile dire che nessuno di questi campioni di democrazia si è presentato. Si è presentata invece la polizia, che ha riempito la sala dell'Hotel Brufani di microfoni nascosti, per vigilare sull'eventualità che qualcuno degli oratori o dei presenti commettesse l'orrendo reato di “apologia di Fascismo”. Inoltre in piazza del Duomo a Perugia, all'altro capo di corso Vannucci rispetto al Brufani, è stato istituito un presidio antifascista per riparare all'onta che una città molto “resistente” avrebbe dovuto subire a causa del Convegno. Il tutto tra la completa indifferenza dei visitatori di Eurochocolate, che sciamavano tra le dolci bancarelle di specialità dolciarie.
Il clima di tregenda appositamente creato non ha mancato però di dare i suoi frutti. Mentre sembrava che tutto fosse filato liscio, la sera tardi, all'uscita del ristorante in periferia dove si era tenuta la cene dei congressisti, l'organizzatore Pietro Cappellari, che stava andando via in auto con la giovane moglie e con un relatore, è stato aggredito da cinque individui mascherati armati di sprange di ferro (uno di essi anche di un masso). Nessuno si è fatto male, perché Cappellari è riuscito a fuggire senza raccogliere la provocazione, ma la sua macchina ha subito gravi danni ed è dovuta rimanere a Perugia per riparazioni.
Preferisco non fare commenti su questa ennesima prova di democrazia e tolleranza da parte di personaggi che si riempiono quotidianamente la bocca di queste parole (solo parole, evidentemente).
E adesso, se ne avete voglia, leggete il mio intervento.
Grazie e ciao.

Paolino Vitolo