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("ROMA - Il Giornale di Napoli" - 25 aprile 2001 - pubblicato col titolo: "La signora Iervolino è l'erede del nulla di Bassolino")

Che la Sinistra sia ferocemente attaccata al potere è cosa nota da moltissimo tempo; questo può non piacere, ma è certamente comprensibile. Che la Sinistra sia pronta a usare ogni mezzo, lecito o illecito, per conquistare e poi per conservare il potere, è anch’essa cosa nota; fu lo stesso Lenin a teorizzarlo e, con una bella dose di sfacciataggine, a dichiararlo a chiare lettere. Da questi enunciati, che ormai assumono quasi il sapore di tautologie, derivano i comportamenti a dir poco grotteschi, cui gli uomini della Sinistra sono usi abbandonarsi quando sentono che il potere sta per scivolar loro dalle mani. L’ha fatto, or non è molto, il candidato “democratico” alla presidenza degli Stati Uniti d’America Alan Gore, quando diede vita a un mese di ridicole scaramucce sul filo del cavillo legale o semilegale; lo sta facendo ora il candidato dell’Ulivo Rutelli, incapace di enunciare un programma proprio, capace solo di scimmiottare quello dell’avversario, dopo averlo naturalmente denigrato con i soliti argomenti stantii della serie del “conflitto di interessi”, della “par condicio”, delle “false promesse” e così via. 
Stanti queste premesse, il fatto che la signora Rosa Russo Iervolino, candidata dell’Ulivo alla poltrona di sindaco di Napoli, si sia lasciata andare alle ben note preoccupate affermazioni sulle spese elettorali della Casa delle Libertà, a suo parere esorbitanti e “pericolose per la democrazia” perché suscettibili di confondere gli elettori, ci lascia molto ben sperare che l’esito delle prossime elezioni comunali possa essere finalmente favorevole ai destini della città. Un simile comportamento, che nemmeno le fonti di informazione solitamente compiacenti verso il potere si sono sentite di avallare, dimostra chiaramente che la signora sta semplicemente perdendo la testa. Erede del nulla di Bassolino (mai manifesto elettorale fu più appropriato di quello che la vede portata per mano dall’ex sindaco santo), ex pluriministro del nulla (non ricordiamo alcuna azione della Rosetta ministro, né buona né cattiva), al primo confronto diretto della campagna elettorale ha avuto la faccia tosta di presentarsi senza alcun programma. Ai precisi e pesanti progetti presentati da Antonio Martusciello la gentile signora ha giulivamente opposto la dichiarazione che il suo programma non c’è, perché sarà dinamicamente creato in corso d’opera; affermazione molto divertente, soprattutto per chi è reduce da otto anni di programmi non realizzati (che pure Bassolino aveva a suo tempo presentato), di promesse mancate, di degrado crescente. Otto anni di cui il ricordo più concreto resta, miseramente, una Villa Comunale deturpata da una cancellata sciaguratamente moderna, che non basta a proteggerla nemmeno dal vandalismo dei soliti disperati di questa città, diventata, da capitale che era, periferia del terzo mondo.
Non credo che Rosa Russo Iervolino e il suo corposo staff elettorale siano tanto stupidi da non capire che Napoli ha ormai fatto il pieno di chiacchiere con l’augusto predecessore Bassolino. Se quindi essi basano addirittura la campagna elettorale sulle chiacchiere da salotto (di terz’ordine, purtroppo), evitando persino di fare promesse che non manterranno, dimenticando che in democrazia i candidati si giudicano dai programmi, ebbene questo significa che l’Ulivo è, come si suol dire, alla frutta; e che la pacata e coraggiosa campagna della Casa delle Libertà, con i suoi programmi precisi e onestamente realizzabili, sta per sovvertire l’infausto pronostico di qualche tempo fa, oggi solo un ricordo.
Auguri, Napoli!


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