("ROMA - Il Giornale di Napoli" - 18 maggio 2001 - pubblicato col titolo: "E adesso tocca ai napoletani")
Nulla hanno potuto i mezzi, poderosi e a volte anche scorretti, messi in campo dagli avversari dell’Ulivo per contrastare la vittoria annunciata della Casa delle Libertà. Vittoria superiore alle aspettative, che punisce la campagna denigratoria dell’opposizione e premia invece la serietà con cui la Destra ha presentato i suoi programmi, impegnativi ma concreti, senza mai abbandonarsi alla tentazione di una facile critica della Sinistra, questa sì messa alla prova da circa sei anni di governo non propriamente brillanti. Tutto questo è stato già detto, commentato, sviscerato e, almeno a livello nazionale, smorzati i toni di una campagna elettorale troppo accesa e troppo scorretta per un Paese civile, i vincitori e persino gli sconfitti sembrano bene intenzionati a mettersi a lavorare per il bene della nazione.
E a Napoli? Che cosa succede a Napoli? Superando finalmente la sua vocazione alla cosiddetta “controtendenza”, anche la nostra città ha regalato alla Casa delle Libertà e al suo candidato sindaco Antonio Martusciello un risultato che le previsioni della vigilia ritenevano quanto meno improbabile. La supercandidata della Sinistra, ex pluri-ministra, unta dall’ex sindaco santo Bassolino e da questi accompagnata in trionfo a mo’ di reliquia per le strade di Napoli, quella che avrebbe dovuto vincere a mani basse contro il povero impiegato della Mediaset che aveva osato sfidarla, si è dovuta accontentare di un onorevole risultato di parità, che la porterà dritta dritta a un ballottaggio tutt’altro che tranquillo (per lei).
Certo, anche in questo caso, una campagna elettorale priva di qualsiasi programma, ma pervicacemente basata su stupide accuse e contumelie, ha finito per danneggiare proprio la responsabile di tutto ciò; ma sarebbe far torto alla Casa delle Libertà e agli stessi cittadini napoletani non riconoscere che il motivo principale di questa spettacolare rimonta è stato non tanto la pochezza dell’avversario, quanto la serietà dei programmi presentati da Martusciello. E i napoletani sono stanchi di otto anni di vuoto di Bassolino, soprattutto ora che è chiaro a tutti, anche ai “tifosi” del nuovo sant’Antonio, che il cosiddetto rinascimento napoletano non è altro che una bella bolla di sapone gonfiata ad arte dall’astuto personaggio. Possiamo dire addirittura che la “sponsorizzazione”, sguaiata e al limite della legalità istituzionale, da parte del presidente della regione Campania, più che favorire, ha finito per danneggiare l’immagine già non troppo vincente della signora Rosetta.
E questa, che cosa fa alla vigilia del nuovo impegnativo appuntamento elettorale, un ballottaggio per lei molto simile a una resa dei conti? Purtroppo non sembra che la ex pluriministra abbia i riflessi molto pronti: a due passi dal vuoto abissale che lei stessa si è scavata davanti, non riesce a cambiare registro, ma continua la sua becera campagna elettorale, secondo lo stile Rutelli, rivelatosi a conti fatti quanto mai inopportuno. L’abbiamo vista tutti l’altra sera, durante la trasmissione di Bruno Vespa per il trionfo di Berlusconi, in un breve faccia a faccia remoto con il suo avversario Martusciello, abbandonarsi all’isterica stridula insistente domanda sul costo dell’aereo elettorale della Casa delle Libertà. Ma, cara signora, non è con questi argomenti che si governa Napoli e i napoletani! Certo il candidato sindaco Martusciello non si è mai permesso di chiederle quanto ha speso e chi le ha dato i soldi per la sua campagna elettorale; egli preferisce parlare ai napoletani di come affronterà l’arduo compito di cui, da qui a pochi giorni – ne siamo certi – dovrà farsi carico. Napoli è stanca di chiacchiere – se lo ricordi. Napoli vuole programmi reali, lavoro duro e perseverante che l’aiuti a uscire lentamente, ma con certezza, dal degrado in cui affonda sempre di più. Napoli non crede più ai miracoli, né ai nuovi santi. Napoli è stanca di essere presa in giro.