Paolino Vitolo, consulente informatico, webmaster, ITC 	consultant, giornalista, scrittore.Festa della liberazione
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(HERMES - 27 aprile 2020)

Oggi 27 aprile siamo al quarantanovesimo giorno di lockdown, come si dice ormai comunemente per indicare il blocco totale (o quasi) delle attività economiche, commerciali, scolastiche, ricreative, sportive, nonché gli arresti domiciliari, cui ci ha costretto questo maledetto coronavirus. Io, come la maggior parte degli italiani, mi sono adattato, anche se con molta sofferenza, a questa situazione, per proteggere la salute dei miei cari, del mio prossimo ed anche di me stesso. Di fronte ad una minaccia ancora non perfettamente compresa dai medici e dagli scienziati bisogna essere responsabili e rispettare le direttive del governo, emanate per il bene di tutti, che prevedono tra l’altro pesanti multe e addirittura un reato penale per chi non le rispetta.

Non a caso è stata messa in campo una quantità di forza pubblica che non si era mai vista prima. Ricordate il ciclista Brumotti di “Striscia la notizia” che in bicicletta va a sfruculiare gli spacciatori di droga nei giardinetti di varie città, rischiando addirittura di essere malmenato? C’era qualche poliziotto nei paraggi a dargli man forte? No, nessuno, nemmeno l’ombra.

Oggi invece le forze dell’ordine sono onnipresenti. Guai al vecchietto che si allontana troppo da casa per andare a fare la spesa o magari in farmacia. O al nuotatore che osa allontanarsi a più di cento metri dalla costa in solitario. Oppure ai tre personaggi che vanno a passeggio sulla spiaggia a Salerno, pur rispettando la distanza di sicurezza, come si vede nel filmato n.1 in fondo a questo articolo.

Contro questi farabutti si mettono in campo gli elicotteri, i droni e tutta la tecnologia e gli strumenti più costosi. Ma è giusto non badare a spese per frenare questi orribili abusi commessi da incalliti delinquenti, anche perché tanto paga Pantalone.

Però finalmente il governo ha annunciato il prossimo inizio della cosiddetta “fase 2”, con la quale potremo ricominciare a riassaporare la perduta libertà, anche se lentamente e con estrema cautela.

Gioisco di questo. E questo spiega pure il perché della lettera minuscola nella parola “liberazione” nel titolo di questo articolo. Parlavo della mia liberazione dagli arresti domiciliari coronavirus, non di quella dei cantatori di “Bella, ciao” che considerano il 25 aprile una festa (?). Non mi sarei mai permesso di offenderli usando la minuscola.

Ma proprio a proposito di 25 aprile, vuoi vedere che ho sbagliato tutto? Sono stato a casa a rodermi il fegato per 49 (dico quarantanove) giorni, mentre invece – stupido che sono! – sarei potuto uscire subito, magari organizzando una bella festa di piazza con gli amici, semplicemente brandendo una bella bandiera rossa e intonando quella splendida canzone che ho citato pocanzi.

Perché dico questo? Ma perché l’altro ieri, 25 aprile, sono stati fatti cortei e manifestazioni in varie città d’Italia: Roma, Milano Bologna, ecc., per festeggiare la gloriosa ricorrenza. Sì, è vero, i partecipanti non hanno rispettato le regole di distanziamento sociale, non tutti avevano la mascherina (ma “Bella, ciao” viene male con la mascherina), e forse hanno rischiato di dare una bella mano al coronavirus per diffondersi.

Ma che dico? Tutti quei signori sono duri e puri e quindi sono refrattari al virus. Non si infettano loro e non infettano nessuno. O forse – perbacco, non ci avevo pensato! – il coronavirus è fascista e, quando vede un tale assembramento di eroi, se la dà a gambe levate. Sarà per questo che le forze dell’ordine, così solerti nel multare i maratoneti solitari, non sono intervenute e hanno lasciato fare. Non è arrivato nessun elicottero e nemmeno un drone.

Comunque, finalmente ho capito: ho imparato la lezione. Per riacquistare la completa libertà mi basterebbe uscire con una bella bandiera rossa. Purtroppo non me ne trovo nemmeno una in casa, non ne ho mai avute e per di più quel colore mi disturba la vista. Non ci avevo pensato: devo essere un toro! Che bellezza!

Il massimo che posso fare è tingere di rosso la mascherina che ho pagato 2,50 € in farmacia. Ma che importa! Conte ha detto che ora costano 50 centesimi l’una. Con poca spesa potrò festeggiare la mia liberazione. Consiglio lo stesso anche a voi.




Elicottero dei Carabinieri si abbassa sulla spiaggia di Salerno per allontanare tre persone



Milano



Bologna, via del Pratello


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