Paolino Vitolo, consulente informatico, webmaster, ITC 	consultant, giornalista, scrittore.Le due capitali
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(IL MONITORE - gennaio 2005 - Pubblicato col titolo: "Oscurantismo culturale")

Milano, 7 dicembre 2004, Sant’Ambrogio. Dopo circa 900 giorni di lavori si inaugura il nuovo Teatro alla Scala, radicalmente rinnovato, con la stessa opera rappresentata alla prima inaugurazione del 3 agosto 1778: l’”Europa riconosciuta” di Antonio Salieri. In meno di tre anni, un tempo eccezionalmente breve, è stato completamente ricostruito il palcoscenico, la torre scenica e il pavimento della sala principale del Piermarini; è stata inoltre creata ex novo la cosiddetta Ellisse, edificio di dieci piani contenente i camerini degli artisti, le sale prova per il balletto, i locali dei tecnici e degli amministrativi. Infine sono stati rinnovati e restaurati tutti gli ambienti e le strutture dedicati al pubblico: le poltrone, i palchi, i pavimenti (da cui è stata eliminata la moquette per privilegiare l’acustica). Un’opera monumentale, insomma, cui ha concorso la città, l’amministrazione pubblica, i milanesi tutti, che vedono così il loro teatro riconfermarsi come il primo teatro del mondo. E pensare che Milano non è mai stata capitale!



Napoli, 4 dicembre 2004, Santa Barbara. Si apre, come di consueto, la stagione lirica del Teatro di San Carlo, con il “Tristano e Isotta” di Richard Wagner. Il teatro, più antico, più prestigioso, in una parola più bello del suo fratello milanese, non è stato rinnovato, anche se ne avrebbe tanto bisogno. In verità cade letteralmente a pezzi e sta molto peggio della Scala prima dell’inizio dei lavori, tanto che un folto gruppo di intellettuali napoletani ha avuto il coraggio di denunciarne lo stato pietoso in una petizione scritta. Ma per l’ineffabile sindaca Iervolino, più virtuale che virtuosa, essi sono stati audaci e impudenti. Come hanno osato parlare male di uno dei più famosi gioielli della città? Lei, la sindaca, li ha “segnati tutti” (sono parole sue)! Che stiano attenti: potrebbero pagare la loro insolenza con la perdita dei favori (cioè di consulenze, prebende, incarichi, ecc.) che graziosamente la sindaca e soprattutto il suo degno sponsor governatore Bassolino usano elargire ai loro fedeli. La stizza della prima cittadina è stata tale da oscurare addirittura il successo della serata inaugurale, durante la quale si parlava più del manifesto-denuncia degli intellettuali coraggiosi che dell’opera rappresentata. A parte questo, nella stessa serata si è verificato almeno un accadimento positivo: il segretario particolare della sindaca, mentre attendeva all’ingresso del teatro che la signora scendesse, ha notato in Galleria quattro ragazzini che stavano trafugando l’albero di Natale, che ci si ostina a erigere ogni anno all’inizio di dicembre, ma che, a detta del Corriere della Sera (edizione nazionale di mercoledì 8 dicembre 2004 – seconda pagina), almeno dal 2000 non arriva al giorno dell’Immacolata. Al momento in cui scriviamo non sappiamo se l’albero sia ancora al suo posto, possiamo però affermare con certezza che la sera del 4 dicembre esso non è stato rubato, perché il segretario della sindaca è riuscito a mettere in fuga gli aspiranti ladruncoli. Comunque, la nostra città deve essere felice: grazie a questo episodio anch’essa, come Milano, ha l’onore delle prime pagine dei quotidiani nazionali (camorra e morti a parte). Meno male che Napoli è stata capitale!


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