Paolino Vitolo, consulente informatico, webmaster, ITC 	consultant, giornalista, scrittore.Novità di Capodanno: il ticket "penale" del pronto soccorso
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(IL CARDARELLI - 1° gennaio 2007)

Paolino Vitolo, direttore della rivista 'Il Cardarelli'Anno nuovo, vita nuova. Dal 1° gennaio 2007 si paga il ticket per il pronto soccorso: 25 euro a titolo di “tassa sulle prestazioni urgenti” per i cosiddetti codici bianchi, anche nelle regioni, come la Campania, dove prima non si pagava nulla. E dove era consuetudine consolidata che chiunque si presentasse ad un pronto soccorso, anche se risultava sano come un pesce, se ne tornasse a casa gratis et amore Dei.
Forse deluderò i miei lettori abituali, ma non ho nessuna intenzione di affrontare l’aspetto politico di questa novità di capodanno. Lascio ad altro momento le considerazioni su tasse, giustizia sociale, accanimento fiscale e via discorrendo; questa volta vorrei parlare solo di quanto attiene alla gestione della Sanità ed in particolare della Sanità in Campania. E a questo proposito vorrei premettere che, in questo frangente, la nostra scalcinata regione si è trovata in ottima e numerosa compagnia. Il nuovo ticket di capodanno ha creato il caos in regioni molto più “nordiche”, come Piemonte Valle d’Aosta e Provincia autonoma di Trento, e poi in Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia. Nessuno sapeva come far pagare i 25 euro della penale (come è stata definita) per il codice bianco e molti pazienti (o sarebbe meglio chiamarli “impazienti”?) sono stati rimandati a casa con un bollettino di C/C postale o con l’impegno di ritornare dopo una settimana per sborsare il dovuto, o ancora con la promessa o la minaccia di essere contattati in seguito. La regione Toscana, dove prima si pagavano solo 10 euro, ha deciso di lasciare tutto come prima, in attesa almeno di organizzarsi. A quei lettori “internauti”, che vogliano saperne di più su questo caos sanitario di inizio anno, consiglio una visita al sito del CIMO - A.S.M.D. o a quello del Tribunale per i diritti del malato .
Ma torniamo alla Campania: qualcuno dirà che i nostri concittadini avevano proprio bisogno di questa punizione. Era infatti usanza corrente di molti furbi presentarsi al pronto soccorso senza nessuna urgenza, semplicemente per non pagare il ticket di una normale prestazione sanitaria. Bene, la nuova norma, ammesso e non concesso che la regione Campania riesca a organizzarsi in tempi meno che biblici, servirà almeno a scoraggiare questo comportamento scorretto ed odioso. L’affluenza dei molti furbastri provoca infatti pericolose attese al pronto soccorso per quelli che, poveretti, ne hanno bisogno veramente. E poco tempo fa c’è anche scappato il morto, non in Campania, per fortuna, ma in Sicilia, dove una povera donna è morta di infarto, mentre aspettava da ore in una barella del pronto soccorso.
Non siamo certi però che la nuova penale sarà sufficiente a scoraggiare i furbi, che potrebbero ancora trovarla conveniente e che sicuramente sono pronti a sguazzare nel facilmente prevedibile caos che durerà per chissà quanto tempo. D’altra parte, come afferma il Tribunale dei diritti del malato, la nuova norma, pur non risolvendo appieno il problema dei disonesti, punisce immediatamente e sicuramente i pazienti onesti. Non dimentichiamo, infatti, che chi corre in ospedale per un’urgenza sanitaria, non essendo presumibilmente medico e non essendo nemmeno dotato di capacità divinatorie, non conosce da prima la gravità del suo problema e quindi, nel caso che non si tratti - buon per lui - di cosa grave, sarà punito con un’ingiusta penale.
A conti fatti, non capiamo se questo provvedimento del governo sia stato dettato dalla volontà di razionalizzare un settore soggetto ad abusi da parte del pubblico (o almeno da parte dei disonesti), o piuttosto dalla fretta di fare cassa anche dove invece il cittadino andrebbe protetto e tutelato, proprio in quanto bisognoso di assistenza sanitaria urgente.
Tornando nuovamente in Campania, ricordiamo purtroppo che la nostra è una regione dove molto spesso non si è in grado nemmeno di assicurare ai cittadini la fornitura dei medicinali gratuiti. Il blocco delle prestazioni in tal senso da parte delle farmacie della provincia di Napoli, disposto inizialmente fino al 31 dicembre scorso, è stato prorogato all’8 gennaio 2007. Il tanto decantato stato sociale, per il quale paghiamo fior di tasse anche quando – grazie a Dio – non siamo malati, non è in grado di soccorrerci, quando ne abbiamo bisogno, almeno nella nostra terra felice.
Sarà perché siamo troppo furbi o troppo malati. Decidete voi!

Paolino Vitolo
Direttore della rivista
"Il Cardarelli"

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